Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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XI Legislatura – Tornata del 25 marzo 1874

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Biancheri 50 occorrenze
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  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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XI Legislatura – Tornata del 25 marzo 1874

«La pratica forense per gli effetti dell'ingresso in professione deve cominciare soltanto dal giorno della conseguita laurea universitaria.»

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presidente. Debbo avvertire la Commissione che ci sono gli altri emendamenti sui quali essa deve pure manifestare il suo avviso.

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Egli disse che i due anni di pratica per gli avvocati incominciano dal giorno in cui hanno avuto la laurea. Non ci è quindi parità di giustizia.

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«La pratica forense, per gli effetti dell'ingresso in professione, deve cominciare soltanto dal giorno della conseguita laurea universitaria.»

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escano dall'Università per cominciare la pratica: oh! perchè insistete per gli avvocati?

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l'onorevole Paternostro di ritenere che le due professioni sona ben diverse, che gli studi a cui deve attendere l'avvocato sono molto seri, profondi

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Samarelli. Io non ho bisogno di far notare all'onorevole signor ministro che qui non ho qualità di magistrato, ma sono deputato come tutti gli altri

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ministro di grazia e giustizia. Sono rarissimi gli avvocati.

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possa negare che abbia fatto un esercizio il quale gli può giovare e gli ha dovuto giovare ad acquistare le cognizioni pratiche che si richiedono per

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Samarelli. Il ministro m'interrompe; ma io ritorno a dire, che sono ben pochi quelli che assistano ai pubblici dibattimenti; tutti gli altri

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-cancellieri. Io gli domando se gli è capitato di trovare un cancelliere di pretura che sia laureato in legge. Io non ne ho trovato mai nessuno, e

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vice-cancellieri volete usare tanta larghezza per ammetterli tra gli avvocati, mentre essi non possono certo offrirvi alcuna maggior guarentigia e di

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regolarmente applicare le massime del diritto ai fatti che gli si presentano?

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Ebbene, vi sono degli uomini che gli scolastici reputano molto al disotto di loro, i quali hanno una dirittura di mente aggiustatissima, ed io quindi

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Il paragrafo quarto propone che, dopo aver conseguito il supremo grado accademico, cioè della laurea, dopo aver fatto tutti gli studi che le facoltà

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Massa. L'articolo 4 in discussione presenta due questioni: la prima, è egli opportuno sottoporre gli aspiranti all'avvocatura ad un esame? La seconda

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Io dico questo senza timore che mi si possa rispondere: ma noi qui non facciamo una legge per una facoltà dottrinaria, facciamo una legge per gli

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coscienza, io pregherei la Camera di dispensare gli aspiranti da questa condizione, che è scritta nel numero 4.

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quest'esame non è richiesto, e se è richiesto, non lo è mai per gli avvocati, la cui professione si reputa superiore, si reputa una professione

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dall'onorevole Nanni, quando egli temeva che potessero esservi degli spiriti di casta che venissero ad influenzare gli esami.

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L'esperienza di ognuno di noi ci mostra che non è sempre eletto il più capace allo speciale ufficio che gli si dà.

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l'opinione sostenuta dagli onorevoli Massa e Nanni. Essi hanno detto non essere conveniente, nè regolare, che agli esami sovrintendano gli avvocati,

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Non ripeterò le ragioni, che hanno già in proposito sviluppate, gli altri oratori che hanno sostenuto la stessa opinione; solamente all'indirizzo

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meglio rispondano al fine che ci proponiamo di rendere gli esami una cosa seria, pel che si richiedono ancora buone Commissioni esaminatrici.

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litiganti possono scegliere tra gli avvocati coloro che ispirino maggiore confidenza.

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ma essere d'uopo che vi sovrintenda la magistratura, imperocché se gli avvocati la facessero da esaminatori, potrebbero essere guidati da un pensiero

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stabilire questa specie di tutela sull'ordine degli avvocati? Non sono gli avvocati atti a far parte delle Commissioni esaminatrici? Contro di essi non

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Io credo che l'onorevole Della Rocca non si sia fatto un concetto esatto dello scopo vero a cui sono diretti gli esami della magistratura. Certamente

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Noterò poi due circostanze che si desumono dalla nostra legislazione. La prima che per gli esami degli aspiranti alla magistratura si chiamano a far

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Oliva relatore. Ci sono gli ultimi commi.

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Si osservano inoltre per questo esame le norme generali prescritte per gli esami universitari.»

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Borruso. Non ha bisogno di essere avvocato, lo capisco; ma se questo notaio si presenterà per difendere una causa, gli potrà ciò essere interdetto

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esso si stabilisce, meno per gli uffizi gratuiti, porta seco una violazione al principio della libertà dell'esercizio del patrocinio, che è una facoltà

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Gli avvocati ammessi a patrocinare davanti la Corte ai cassazione sono iscritti in apposito albo da tenersi nelle saie d'ingresso e d'udienza della

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«Art. 15. Gli avvocati iscritti in un albo hanno facoltà di esercitare la professione davanti tutte le Corti e i tribunali del regno, salvo il

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«Sono ammessi a patrocinare davanti la Corte di cassazione gli avvocati che hanno esercitato il patrocinio per cinque anni almeno davanti le Corti

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«Art. 16. Sono ammessi a patrocinare davanti la Corte di cassazione gli avvocati che hanno esercitato il patrocinio per dieci anni davanti le Corti

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Io mi limito a richiamare l'attenzione dell'onorevole ministro su questo, ed a fargli riflettere quanto sia difficile che gli avvocati di Cassazione

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ministro di grazia e giustizia. Poiché l'onorevole Branca ha fatto appello alla mia esperienza di presidente di Cassazione, io gli debbo una risposta

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«Sono ammessi a patrocinare davanti alle Corti di cassazione gli avvocati che hanno esercitato per 5 anni avanti le Corti di appello, e per 10 anni

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l'onorevole Branca, coll'articolo 56, ammette alla difesa officiosa nelle materie penali tutti gli avvocati, purché abbiano i requisiti prescritti

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Griffini. Ho chiesto la parola unicamente per far osservare alla Camera, che vi sono molte provincie del regno, nelle quali tutti gli avvocati che

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, debbono essere contenti di acquistare, dopo soli cinque anni, l'abilità di essere annoverati tra gli avvocati alla Corte d'appello.

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Il Ministero proponeva che gli avvocati per venir ammessi ad esercitare la loro professione dinanzi alla Cassazione dovessero avere dieci anni di

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professione d'avvocato davanti a quelle Corti gli avvocati che vengono dalle altre provincie italiane, io dovetti l'onore di essere accolto fraternamente ed

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«Sono ammessi a patrocinare davanti la Corte di cassazione gli avvocati che hanno esercitato il patrocinio per cinque anni almeno davanti le Corti

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Nell'anno successivo escono gli altri per ordine di anzianità.

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Art. 22. Tutti gli avvocati iscritti nell'albo da più di cinque anni, o che abbiano occupato un uffizio nella magistratura per cinque anni, ed

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sospensione delle tasse di registro, ecc., epperciò lì è ragionevole che c'entrino gli uffici governativi. Ma quando si tratta poi della prestazione

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Se si accogliesse la proposta dell'onorevole Varè occorrerebbe invece comunicare gli atti della causa al Consiglio dell'ordine degli avvocati

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